lunedì 14 luglio 2008

LE TORRI UMANE NELLE TRADIZIONI FERRANDINESI

articolo di Nino Panetta (giornalista di Ferrandina - Mt)

"Di Stasio, attraverso una mirabile ricostruzione storico-antropologica imperniata sulla tesi diffusionista del fenomeno, ripercorre l'evoluzione e la propagazione delle torri umane, dalle orgini con i catalani castelli di uomini (XIV secolo) alle testimonianze in terra di Lucania presenti fino al secolo scorso.
Torri di uomini in Basilicata ha l'eccellente prerogativa di non arrestarsi ad una mera classificazione degli eventi, ma di approfondire e interpretare le variegate sfumature di una tradizione che, dietro le sembianze di un momento faceto, cela accezioni ragguardevoli: torri come metafore, allegoria di un atavico anelito di raggiungimento e confronto con un Dio inaccessibile; torri come legittimazione di un'esistenza dolorosa ma sempre vitale. Ma soprattutto torri umane come tropo politico-sociale, quasi figure retoriche, piramidi umane che in Lucania assumono un indigeno senso di ribellione e di riscatto nei riguardi delle classi dirigenti.
Opera affascinante, questa di Gabriele Di Stasio, che dischiude nuovi orizzonti nella sfera del recupero delle tradizioni popolari ferrandinesi, tradizioni sovente dimenticate o misconosciute, ma fattori primigeni di coesione della collettività e di fondamentali processi identitari".


1 commento:

  1. articolo azzecatissimo, l'autore panetta ha, a mio umile avviso centrato perfettamente alcuni dei significati che le torri umane racchiudevano per ferrandina.

    gabriele di stasio

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