lunedì 10 novembre 2008

MELFI E LE SUE TORRI UMANE


IL PERCHE' DELLA SCOMPARSA DELLO "SCARICAVASCIO" DI MELFI


Lo Scaricavascio di Melfi era una torre umana (la più alta della Basilicata e del Sud Italia) che arrivava, ad inizio secolo a ben 4 piani di altezza. Alla sua base robusti uomini si tenevano per mano, abbracciati, e su di loro salivano altri uomini fino ad arrivare al quarto piano composto da due sole persone. Il castello umano di Melfi girava in tondo su se stesso al ritmo di una canzone che prendeva appunto il nome di Scaricavascio oggi riproposta e ricostruita sapientemente dall'artista, compositore e ricercatore Ferdy Sapio. U Scaricavasc' alludeva simbolicamente al repentino capovolgimento sociale che si ha nel corso di tutti i tempi e per il quale colui che sta sopra poi passa di sotto e viceversa. L’antico Scaricavascio dunque polarizzava significati e ne simbolizzava altri: era vittoria ma anche sconfitta, la ripetizione degli stessi versi, le cadute ed i continui cambi di posizione, ritualizzavano i capovolgimenti sociali (avvertendone il pericolo) ma al tempo stesso ne esorcizzavano il timore. Nonostante questa importante funzione sociale svolta, il Cautela si rendeva altresì conto della decadenza che già all’inizio del secolo andava incontrando questa tradizione, così come molte altre:
“(…) siamo in un’epoca di pericolosa decadenza (…) l’anima del popolo impigrisce (…) ed i suoi entusiasmi generosi, languono nella forra forma schiumosa delle sue insensibilità (…) e noi non possiamo non deplorare come questo tramonto delle più saporose e caustiche tradizioni lucane, ch’erano le più sincere e spontanee caratteristiche dello spirito della stirpe, sia dovuto alla indifferenza della nostra generazione, che non ha più cuore per il culto delle tradizioni regionali ma assai facilmente si lascia desviare dietro le tradizioni altrui che, molto spesso, non raggiungono il fascino e la poesia semplice e viva delle nostre”.
A Melfi la critica satirica dello Scaricavascio era rivolta all’amministrazione comunale e la classe dirigente. Tutto questo negli anni ’20 incontrò il disappunto del fascismo che impedì – per ovvi motivi concernenti il significato dei versi che accompagnavano le costruzioni – le attuazioni delle piramidi. Abolì u' Scaricavasc' intorno al 1927/28. Il motivo ufficiale fu il pericolo che scaturiva dalle cadute quando queste piramidi umane iniziarono a svilupparsi in altezza, ma lo Scaricavascio fu solo una delle tradizioni popolari vittime del regime:

Il popolare non trovò né poteva trovare, spazio ideale nella concezione idealistica che dominò, con Croce e Gentile, la cultura Italiana della prima metà del nostro secolo. L’idealismo polverizzò la cultura popolare facendo del popolare in arte un tono percepibile solo con raffinata sensibilità. E scavò maggiormente la pericolosa e fittizia distinzione di materia e spirito, che ha tanto nuociuto alla comprensione della cultura popolare nella sua nativa e continua interezza. Giovandosi di tale sostegno idealistico il fascismo snaturò la cultura popolare tradizionale considerandola come retaggio etnico e sviluppandola artificialmente ”.

Secondo me il pericolo fu solo la causa apparente dell’abolizione dello Scaricavascio. E’ logico supporre che la forte allusione contro il Fascismo contenuta nei versi melfitani fu probabilmente amplificata e pilotata dai tanti e combattivi militanti di sinistra che vi erano a Melfi ad inizio secolo. Come se non bastasse, alle avversioni del Fascismo si aggiunse l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale che sradicò dal paese la maggioranza dei giovani, alcuni dei quali non ritornarono mai più nella propria città per attuare lo Scaricavascio. Fu il capitolo finale delle piramidi di Melfi. Ed oggi? Esse sono presenti nella memoria offuscata di pochi vecchietti i quali assisterebbero volentieri alla ripresa di questa tradizione popolare. La Pro Loco di Melfi e l'assessore comunale Pina Carbone vorrebbero in qualche modo riprenderne la tradizione. Ovviamente il volere necessita di praticità. Facile presa di impegno o vivo interesse? Speriamo che la risposta arrivi presto, magari su questo stesso blog!



1 commento:

  1. gentile gabriele,
    leggo questi importante articolo su una tradizione affascinante della mia città, a questo proposito la contatto per sapere dove a melfi è in vendita il suo libro.

    grazie

    RispondiElimina